Nel nome della Natura

di PIETRO GRASSELLI – Venerdì 27 settembre si è svolta la terza giornata di sciopero mondiale per il clima, dopo quelle del 15 marzo e del 24 maggio. Gli scioperi sono stati promossi da “Friday for Future”, un movimento ispirato dalla giovane attivista svedese per lo sviluppo eco-sostenibile Greta Thunberg, che nell’agosto del 2018 ha iniziato a protestare davanti al parlamento svedese per chiedere riforme utili a contrastare il riscaldamento globale.

I giovani hanno invaso pacificamente anche piazza Stradivari a Cremona, così come le piazze di altre 160 città italiane. Per le vie del centro storico hanno sfilato centinaia di ragazzi chiedendo azioni forti per l’ambiente. L’affluenza è stata altissima, anche grazie alla decisione del Ministro Fioramonti di giustificare l’assenza per la partecipazione allo sciopero. Il novo titolar dell’Istruzione ha infatti deciso che nella giustificazione si potesse liberamente scrivere la verità, ovvero che lo studente aveva partecipato alla manifestazione.

Le richieste dei manifestanti sono state riassunte in una serie di slogan:

  • Fuori dal fossile, ovvero zero emissioni entro il 2050 (2030 per l’Italia)
  • Giustizia climatica, ovvero chi si è arricchito inquinando dovrà essere in prima fila per fornire le risorse economiche necessarie alla transizione energetica
  • Ascoltiamo la scienza. Bisogna rompere il silenzio e ascoltare i moniti degli scienziati più autorevoli del mondo

La manifestazione di Cremona è partita in Via Palestro, per poi snodarsi lungo le vie del centro fino ad arrivare in Piazza del Comune. Lungo il percorso ci sono stati dei momenti di confronto e discussione, con discorsi tenuti dagli stessi studenti sulle tematiche che maggiormente stanno loro a cuore, come i trasporti sostenibili, il tema dell’istruzione, l’alimentazione. Sotto il Torrazzo è andato in scena un flash mob molto significativo in cui i ragazzi avevano con sè una serie di cartelloni, realizzati con materiale riciclato recuperato dagli scarti dei mercati.

“Vogliamo sollecitare il Comune in merito alla Dichiarazione sull’emergenza climatica: abbiamo presentato una richiesta all’amministrazione a fine agosto, ma ancora non è stata discussa. Stiamo aspettando” – lamentano gli studenti, che promettono di non fermasi.

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