La rivoluzione delle macchine(tte)

di GABRIELE MALAGGI – La rivoluzione arriverà soltanto a settembre 2020, ma nei corridoi del Vida già oggi è uno degli argomenti più gettonati: l’addio ai distributori automatici di snack e caffè è la novità che ha contraddistinto l’inizio di questo nuovo anno scolastico.

Ma se c’è stato un annuncio e già si conosce una data, ancora non sono chiare le motivazioni e gli eventuali benefici di questo cambio che ha fatto storcere il naso a molti.

Le “macchinette” tanto amate dagli studenti scompariranno principalmente per due motivi: ecologico ed etico. Il primo obiettivo infatti è che la scuola (inteso come insieme di alunni, docenti e personale) consumi una minore quantità di plastica e diminuisca la quantità di rifiuti prodotti rifiuti: meno bottigliette di acqua e di succhi, meno cannucce, meno bicchierini di the e caffè. Ma la volontà della dirigenza è soprattutto che nessuna azienda guadagni sugli studenti. Infatti, anche se molti potrebbero pensare che per la scuola siano una fonte di guadagno, i distributori automatici in realtà sono solo una spesa, poiché tutti gli incassi finiscono nelle mani del gestore. Secondo una stima basata sui volumi prodotti da altre scuole, a fronte di una consumazione di circa 3.250 prodotti mensili (media del Vida, su base annua), l’azienda fornitrice può arrivare a guadagnare oltre 3.000 euro al mese.

Un volume d’affari non indifferente, che si mira a far restare all’interno dei confini dell’istituto. Nessuno infatti sarà lasciato all’arsura o ai morsi della fame. La scuola ha già pensato ad una soluzione che possa accontentare l’insaziabile appetito dei suoi liceali: ad ogni intervallo un servizio bar venderà prodotti dolci e salati, al prezzo di costo. Tutto ciò sarà possibile grazie ai lavori di potenziamento della cucina che sono stati effettuati l’estate scorsa, che hanno inoltre permesso di rendere il polo di via Milano fornitore delle mense di tutte le scuole cattoliche di Cremona.

E se volessimo un caffè lontano dall’intervallo? e se la fame ci cogliesse quando il bar è chiuso? Domande che ancora non hanno una risposta…per il momento accontentiamoci di inserire la moneta, digitare e…“Attendere. Erogazione bevanda in corso”.

LEGGI ANCHE: Le ragioni dell’addio

2 Comments on "La rivoluzione delle macchine(tte)"

  1. Credo sia opportuno mantenerle e aggiugere una vendita di prodotti freschi panini ,focacce,tramezzini frutta
    Le bevande calde sono necessarie cosi’ come le bottigliette d’acqua credo che il discorso ecologico sia relativo
    Aprite un bar per gli studenti

    • Massimo Lucchi | 17/12/2019 at 1:15 pm | Rispondi

      Perfettamente d’accordo. E poi perché demonizzare le aziende che lavorano, fanno lavorare e pagano le tasse?
      E quel calcolo di 3000 vendite/mese che fanno guadagnare 3000 euro/mese… ed il costo dei prodotti? Ed il costo delle macchinette e le manutenzioni? E l’operatore che viene a rifornire?
      L’approssimazione è tanta e spero che i ragazzi se ne accorgano…

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