“Se Dio decide, io lo farò”

di MARGHERITA COSTA* – L’altro giorno ero un po’ triste, non mi sentivo così da molto tempo. Essere genitore mi aveva reso un po’ stoica, ma non è così davvero. Sola in cucina, mentre tutti ancora dormivano, mi ero rabbuiata leggendo la notizia di una dottoressa che esprimeva la sua inquietudine assistendo molti malati soli, portando loro un po’ di conforto con una videochiamata a familiari o amici, perché di lì a poco non ce l’avrebbero più fatta e si salutavano così, per sempre. Questo è avvenuto e sta avvenendo a molti cari di amici e conoscenti: morire soli senza funerale.

Questa è la parte per me più sconvolgente di questa situazione. Mi sembra a volte di vivere in un romanzo distopico, fantascientifico, di quelli che dai da leggere ai ragazzi…tanto è solo finzione. Ed invece in queste settimane è ciò che tutti stiamo sperimentando, chi più chi meno. Dalla clausura forzata in cui sono mi sembra di non rendermene davvero conto, ma lo realizzo quando scatta la richiesta di un amico o dell’amico dell’amico per un rosario o una preghiera, quando scopro che qualcuno che conosco oppure no si è ammalato o non c’è più.

Ultimamente si scrive che tutto andrà bene, ed ovviamente tutti lo speriamo. Il problema è volersi dare la misura del quando questo “tutto” andrà bene. Ho imparato nella vita che non sta a me misurare e nemmeno poter prevedere se davvero sarà così.

Ho trovato tanto conforto nella lettura del Diario 1941-1943 di una donna straordinaria di nome Etty Hillesum, ebrea morta ad Auschwitz nel 1943. Mai avevo sentito così vicina a me l’anima di un’altra persona, totalmente sconosciuta e temporalmente distante. Sebbene io non viva le sue stesse condizioni storiche, le somiglianze dei suoi pensieri coi miei sono molte e non posso tacerli. Etty mi ha insegnato che riconoscere le proprie debolezze non significa lamentarsene e che in questa drammatica situazione un barlume di eternità filtra sempre nelle più piccole azioni e percezioni quotidiane.

Termino con alcune parole di questa grande donna che, fino alla fine, ha sostenuto che la vita fosse bella anche nelle circostanze più drammatiche: “Se Dio decide che io abbia tanto da fare, bene, allora lo farò, dopo essere passata per tutte le esperienze per cui possono passare anche gli altri. E il valore della mia persona risulterà appunto da come saprò comportarmi nella nuova situazione”. Un augurio a tutti di vivere bene il tempo che ci è dato, pensando non che tutto andrà bene ma che tutto concorre al bene, sì quello sì.

*Margherita Costa è docente di Lingua e letteratura inglese del Liceo “M.G. Vida”

 

2 Comments on "“Se Dio decide, io lo farò”"

  1. Bellissime parole, ricche di emozione e sentimento, che lasciano anche spazio alla paura ma con la voglia di voler vedere la luce come nostra unica speranza . Brava professoressa . Ilaria

  2. Margherita Michela Costa | 26/03/2020 at 8:55 pm | Rispondi

    Gent.ma Ilaria grazie per il suo commento. In questo periodo così buio, come la selva oscura del nostro buon Dante, una mia amica mi ha suggerito qualche tempo fa di rileggere Tolkien, poco apprezzato al suo tempo, ma mai così attuale. La saluto con questa sua frase tratta dal Signore degli anelli: “Tutto ciò che dobbiamo decidere è cosa fare col tempo che ci viene dato.” Un caro saluto con la speranza di poterla incontrare, anche se ancora non ci è dato sapere quando, intanto stiamo in vigile attesa.

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