Dimmi il tuo uovo e ti dirò chi sei!

di BEATRICE NOBILE – Che siano fondenti o al latte, tutti amano le uova di cioccolato, ma forse pochi conoscono la lunga tradizione che queste rappresentano. Infatti il gesto di donare uova come simbolo di rinascita e fecondità risale a tempi antichissimi: già i Persiani consideravano l’uovo di gallina come segno della natura in rinnovamento, gli antichi Egizi poi donavano uova dipinte a parenti e amici a inizio primavera e questo rituale era ritenuto collegato al concetto di nascita anche dai Romani e dai Cinesi, per i quali il mondo sarebbe nato da un uovo gigante. Il gesto di donare uova era quindi anticamente collegato alle festività primaverili.

Ma che collegamento c’è tra le uova di Pasqua e, appunto, la festa di Pasqua?

Durante la Quaresima era vietato il consumo di uova, che si accumulavano dunque in grande quantità nelle dispense familiari. Per evitare che venissero sprecate, a partire dal GIovedì Santo, bambini e bambine passavano per le case a raccoglierle insieme ai chierichetti della Parrocchia ela domenica di Pasqua, con le uova raccolte, si preparavano frittate per tutta la popolazione.

Un’altra possibile origine della tradizione va fatta risalire a un’antica leggenda cristiana: ritornando dal Santo Sepolcro, Maria Maddalena incontrò Pietro, il quale le disse che avrebbe creduto nella risurrezione di Gesù solo se le uova nel cestino della donna fossero diventate rosse. I gusci allora cambiarono colore e per questo motivo si diffuse tra i cristiani l’usanza di regalare uova colorate di rosso nel giorno di Pasqua. La tradizione è portata avanti ancora oggi dagli Ortodossi i quali, nella settimana pasquale, portano delle uova rosse sulle tombe, come augurio per la vita ultraterrena. Il colore rosso, inoltre, simboleggia il sangue della passione di Cristo e l’uovo diventa così una perfetta rappresentazione del messaggio della Pasqua: un oggetto che sembra apparentemente morto, ma che racchiude al suo interno un principio di vita pronto a sbocciare all’improvviso.

Ma come siamo passati da scambiarci uova dipinte di rosso a mangiare gigantesche uova di cioccolato con una curiosa sorpresa all’interno?

L’uovo del Caucaso, una delle creazioni di Fabergè (Metropolitan Museum of Art, New York, 1893)

Attorno al XVI secolo, in Francia si decise di bucare l’uovo per nascondere al suo interno una sorpresa (profumi, piccoli oggetti decorativi o gioielli). Nel XVIII secolo, alle uova sode colorate, cominciarono a sostituirsi uova di cioccolato, ideate dai pasticceri francesi. Queste venivano nascoste nelle strade e nei giardini e i bambini si divertivano a cercarle. In Russia, invece, nella Pasqua del 1885, lo Zar Alessandro III commissionò al migliore gioielliere di san Pietroburgo, Peter Karl Fabergé, un uovo d’oro come dono per la zarina. Da quel giorno, ogni anno fu commissionato a Fabergé un uovo, formando così una meravigliosa collezione di 56 splendide creazioni, divenute famose in tutto il mondo come “uova di Fabergé”.

Insomma, che siano preziosi gioielli o deliziosi dolci di cioccolato, le uova sono da secoli un simbolo indiscusso delle festività primaverili e Pasquali.

E voi, che uova preferite?

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