Lo strano caso delle melanzane scomparse in Inghilterra

di ALICE QUATTRONE – Inghilterra, A.D. 2021. Lucia si sveglia una mattina, ha fame. Aveva deciso di andare a fare la spesa e comprare come al solito qualche melanzana, ma al solito mercatino di quartiere qualcosa va storto… le melanzane sono scomparse! First reaction: SHOCK!

È la storia di un’italiana come tante altre ce ne sono oltre Manica, lavoratrici o studentesse. Ma potrebbe essere la storia di chiunque, a Londra e dintorni, ha il frigo vuoto e voglia di “vegetables”. Mentre si parla di vantaggi e svantaggi che la Brexit potrebbe portare (e sta già portando), nessuno pensa alle verdure, ma Lucia sì. “Ma perchè mai dovrebbero essere scomparse le melanzane?”, ci si chiede. La risposta è presto data: circa l’80 % della frutta e verdura in Inghilterra è importata da altri paesi. Lucia però questo ancora non lo sa e, dal momento che non si accontenta di un “no” come risposta, chiede spiegazioni. “Siamo molto dispiaciuti ma, a causa delle nuove norme della Brexit, molti prodotti importati non sono più reperibili”.

Non si tratta più quindi di una semplice battuta sulle melanzane, il problema alimentare si fa sempre più serio. Cavolfiori, lattuga, mirtilli, fragole (e tanto altro) sono etichettati nei supermercati come “esauriti” e la causa di tutto questo ha un solo nome: Brexit. Centinaia di camion che trasportano merci vengono bloccati quotidianamente ai confini inglesi e rispediti indietro a causa degli ostacoli burocratici che stanno diventando sempre più insostenibili. Mentre un anno fa il trasporto avveniva in un giorno, oggi si stima un tempo triplicato. La difficoltà nell’importazione sta generando così una situazione poco contenibile e che a lungo andare trascinerà con sé grossi problemi.

Così, mentre i camionisti (e Lucia con loro) si disperano, i prezzi si alzano.

Le verdure diventeranno alimenti sempre più ricercati e come conseguenza di ciò gli scienziati prevedono il peggioramente della dieta delle persone. Questo potrebbe portare nel giro di una decina d’anni ad un aumento di casi di cancro, malattie cardiache e ictus. Si stima che, se non si “attenuerà il colpo” della Brexit, si assisterà ogni anno alla morte di 5.600 persone, incapaci di permettersi la giusta quantità di verdure.

Le melanzane bloccate ai confini non sono però sole: a far loro compagnia c’è il pesce. Ahilei, Lucia adora il tonno, ma deve rinunciare temporaneamente anche a questo. Essendo un prodotto fresco anche per lui gli ostacoli sono tanti e il suo commercio sta quindi crollando a picco. Gli scozzesi, particolarmente colpiti da questo, in segno di protesta stanno spedendo in questi giorni a Londra decine di camion muniti di scritte contro le azioni dello stato, come “Brexit, carneficina” o “Governo incompetente distrugge il settore della pesca!”.

Ma se questo è il grande impatto che la Brexit ha avuto sulla vita degli inglesi, non è solo l’Inghilterra a subirne i danni. Seppur in secondo piano rispetto alle melanzane, anche a noi italiani è arrivata la scia del cambiamento. La Gran Bretagna è infatti il quarto paese per l’export italiano, che vale circa 3 miliardi e mezzo di euro…700 milioni solo di Prosecco! Con il “break up” l’esportazione italiana diminuirebbe circa del 30-35 %, mentre per quella inglese si è già misurato un calo del 68% rispetto a gennaio 2020.

L’indipendenza a lungo sognata dall’Inghilterra si sta dimostrando non così perfetta come si pensava, si trova anzi ad affrontare non pochi problemi che stanno portando all’esasperazione innumerevoli persone. Allora non rimane altro che dare ragione a Matteo Renzi… “A decision is a decision. Brexit is Brexit”.

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